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sabato 28 maggio 2011

Shock culturale

Mi sono resa conto di essere in pieno nella seconda fase dello shock culturale. Il fatto di rendersene conto è già un passo avanti, così sono consapevole di dover reagire. Ed è inutile che la gente mi venga a dire robe del tipo: "Shock culturale?? Ma noooo, la Finlandia è così bella, sei fortunata, vorrei essere al tuo posto, a me non verrebbe mai lo shock e bla bla bla", perchè è quello che dicevo anche io. E invece sono nella fase 2, che è la peggiore! Quindi, lo shock culturale colpisce tutti, tutti. Chi in forma minore e chi in forma maggiore, ma tutti. C'è chi esce più facilmente dalla fase più difficile (e neanche se ne accorge) e chi deve sforzarsi per uscirne, ma colpisce tutti.

Cos'è lo shock culturale? 

Lo shock culturale è causato dall'abbandono degli elementi propri alla cultura di appartenenza. Si tenta l'inserimento in una cultura sconosciuta difficile da accettare immediatamente.
Lo shock culturale è costituito da varie fasi che si succedono in base alla distanza che intercorre tra le due culture. Maggiore è la distanza, più lungo sarà il percorso che porta dalla prima all'ultima fase. Nel mio caso si parla di cultura italiana vs cultura finlandese: nel mezzo c'è l'abisso.

Fasi:

1) La prima fase è chiamata "Luna di miele" o "Fase di eccitazione". Tutto è nuovo, emozionante e meraviglioso. Ci sentiamo fortunati per la possibilità di vivere in questo posto e siamo contenti di aver scelto di andare a vivere all'estero. Tutto sembra un sogno, la vita ci sorride e abbiamo un atteggiamento positivo. Ho letto che questa fase dura in genere 2-8 settimane, ma a me è durata intorno ai 5 mesi. Questo per dire che varia molto da persona a persona.

2) La seconda fase (quella in cui sono ora) è chiamata "Fase di rifiuto" o di "alienazione". La luna di miele è finita, si torna con i piedi per terra con un tonfo e si affronta la routine di tutti i giorni. Questa fase ha una durata indefinita ed è la fase più difficile. Alcune persone non arrivano mai a superarla. I problemi quotidiani sembrano ostacoli insormontabili, cerchiamo di tenerci il più possibile occupati e tentiamo di apprendere la lingua locale. Ci convinciamo che nessuno può aiutarci a superare questo malessere e arriviamo ad odiare il paese ospitante. Nel mio caso, sono circa 2 mesi che non sopporto più nessuno, odio tutti i modi di fare e le tradizioni degli "indigeni". Hanno un atteggiamento, un modo di pensare e comportarsi lontani anni e anni luce dai miei e per me insopportabili. Tendo all'isolamento e a circondarmi di altri italiani o persone di cultura più vicina alla mia (spagnoli ad esempio). A questo punto ci sono 2 alternative: tentare di cambiare il proprio atteggiamento, o percorrere la strada più semplice della chiusura in se stessi.

3) Se si decide di cambiare atteggiamento, dopo un po' di sforzo si passa alla fase 3, detta di "assimilazione", "regolazione" o "accettazione". Il senso di alienazione comincia a decrescere, siamo più tolleranti e si iniziano ad acquistare i nuovi caratteri culturali, perdendo quelli originali. Questa fase dura in genere un anno o due. Se invece si procede sulla strada della chiusura in se stessi siamo di fronte alla "regressione": si continua a rifiutare di fare amicizia con la gente del posto, di imparare la lingua locale e si tende sempre di più all'isolamento.

4) La quarta fase è detta "Fase di inserimento" o di "integrazione": ormai siamo dei locali, ci integriamo con gli indigeni e comunichiamo appieno con loro. Si comprendono i nuovi schemi e si acquisiscono norme e valori propri della cultura ospite. Complimenti a chi è in questa fase, chissà se io ci riuscirò... Sarà il mio prossimo obiettivo!

Quando sono tornata in Italia per le vacanze di Natale ero in fase "Luna di miele". Ma nonostante questo, quando iniziavo a sentir parlare in italiano negli aeroporti e quando ho messo piede in casa, ho pensato: "Ahh finalmente..". E quando mi sono svegliata il mattino dopo, nel mio letto, nella mia camera, nella mia casa, con mamma che cucinava (il pranzo della mamma, il pranzo "all'italiana"), papà che suonava il piano, mio fratello che studiava, mia sorella incollata al pc e la gatta che giocava distruggendo tutto, ho pensato che forse il fatto di essere stata in Finlandia era stato solo un sogno... o un incubo.

Helsinki, tramonto sul mare (ore 22.30)

domenica 15 maggio 2011

Hyvä Vappua!

Oggi vi racconto la festa del primo Maggio in Finlandia.

Cos'è il Vappu secondo il web


Incuriosita da questo "Vappu" di cui spesso sentivo parlare, tempo fa cercai informazioni su internet. Con il Vappu si festeggiano i lavoratori, gli studenti e la fine del lungo e freddo inverno. I festeggiamenti iniziano il 30 Aprile con un'usanza strana. Gli studenti infatti si riuniscono attorno alla statua di Havis Amanda a Kauppatori per lavarla. Inoltre tutti indossano questo cappellino bianco:


e ne mettono uno anche alla statua:


Il giorno dopo, il primo Maggio, è tradizione riunirsi a al parco a Kaivopuisto per un pic nic. E' una tradizione molto forte, il pic nic all'aperto è d'obbligo anche con un diluvio universale in corso. Tutti sono attrezzatissimi: griglie portatili, tavoli, coperte, sedie, gazebo...

La mia impressione 

Incuriosita da tutto questo gran parlare del Vappu, il 30 Aprile alle 18 mi sono recata a Kauppatori per assistere al lavaggio della statua di Amanda. Trovare una persona "sana" era un' impresa moooolto ardua. Immaginate una piazza strapiena di gente dove già è difficile camminare, figuriamoci se la stragrande maggioranza delle persone barcollano e a stento si reggono in piedi. Per me è stato un misto tra Carnevale, Lucca comics (con persone vestite nei modi più strani), caos, alcool, sporcizia e squadre di persone organizzate per raccogliere le lattine da terra. Qui le lattine e le bottiglie di plastica si riciclano al supermercato (10, 15 o 20 centesimi l'una a seconda del tipo), con conseguente sconto sulla spesa. Quindi immaginate le persone intente a riempire sacchetti, sacchettoni e carrellini di lattine sporche (per lo più zingari, ma ho visto anche tanti vecchini e vecchiette e mi chiedo.. ma come mai??). Il lato positivo c'è: contribuiscono a pulire la città!






C'è però da dire che tutto il caos è stato ripulito a velocità supersonica (credo durante la notte) e il giorno seguente Kauppatori era di nuovo in ordine. Anche la statua di Amanda è tornata subito alla normalità, senza più la schiuma dovuta al lavaggio. I Finlandesi sono efficienti!
Comunque non ho visto molta differenza tra il Vappu e un qualsiasi venerdì o sabato. Studenti con le tipiche tute colorate e gente messa male si vedono praticamente tutti i giorni, per il Vappu ce n'erano solo di più. 

Ho creato una pagina su facebook dove aggiungerò aggiornamenti, foto e video. Ora è un po' vuota, è in under-construction! Questo è il link: Fuga verso Helsinki on Facebook

Ciaaaooooo

domenica 8 maggio 2011

Easter Tour: Helsinki - Porvoo - Tallin

Ciao popolo del web!

Mi scuso per la mia assenza durante l'ultimo mese e per le risposte ai commenti che ho inviato solo stamattina. Noto con piacere che il blog è seguito non solo dalle persone che mi conoscono, ma anche da chi  sta per intraprendere il mio stesso passo o da chi è incuriosito da questo paese da cultura e tradizioni lontane anni luce dalle nostre...

Periodo di festa, la neve è completamente sparita e prevalgono giornate "calde" e soleggiate (calde rispetto alla media che c'è qui di solito). Ho comprato una bicicletta e finalmente ho una macchina fotografica nuova, così posso sfruttare le belle giornate per esplorare gli angoli della città e per scattare qualche foto ai posti più belli.

Le ultime due settimane sono state intense e favolose!! Sono stata a Porvoo, a Tallin, a Seurasaari.. e poi c'è stato il Vappu, ma quello necessita di un post a parte.

Porvoo
Porvoo è una città finlandese a circa 50 km da Helsinki. E' facilmente raggiungibile da Helsinki via bus in partenza da Kamppi. E' molto carina la città vecchia e si può girare tranquillamente in mezza giornata. Non sto a farla tanto lunga con la storia, se volete saperne di più basta scrivere "Porvoo" su google e vi troverete davanti miliardi di informazioni!
Purtroppo quando sono andata io (lunedì di Pasqua) molti negozi erano chiusi, compreso quello per me più interessante, ovvero la fabbrica del cioccolato!!


La parte vecchia di Porvoo è caratterizzata da stradine, fiume e casette di legno:









Per chi è fissato con treni e stazioni come me (ho la ferrovia nel DNA, con generazioni di ferrovieri in famiglia), può visitare la stazione vecchia, con tanto di treno in legno!






Da provare è il tipico dolce di Runeberg, il poeta nazionale finlandese vissuto a Porvoo. Purtroppo io non sono riuscita ad assaggiarlo (era finito ;__; ), ma a giudicare dall'aspetto sembra che meriti!


Tallin
Tallin è la capitale dell'Estonia, raggiungibile da Helsinki in circa 3 ore di traghetto. C'ero già stata a inizio Aprile, ma tornarci alla fine del mese è stato tutt'altra cosa!

Inizio Aprile:





Fine Aprile:










 Altro posto che merita di essere visitato è Seurasaari, un'isoletta a Helsinki detta anche "L'isola degli scoiattoli" per le bestioline che la popolano. Helsinki è piena di scoiattoli ma a me sembrano un po' dei criceti e ciò è inquietante:


L'isola è caratterizzata da casette di legno tipiche finlandesi con tanto di descrizione, come se fosse un museo di case all'aperto!







Ci sono anche delle spiaggette, dove andrò quest'estate :)



Oggi è una bella giornata di sole, penso che andrò a fare un giretto d'esplorazione in bicicletta!
Ah... gli ultimi commenti ricevuti mi hanno fatto notare che non ho messo nessun mio contatto. Potete scrivermi all'indirizzo simona.biol@libero.it. Presto creerò una pagina su facebook del blog, in cui metterò tutti gli aggiornamenti e più foto.

A presto!